Emergenza Coronavirus Italia

intervista san marino rtv

Emergenza, allarmismo, paura e pregiudizi in italia

Nella trasmissione Khorakhanè (San Marino RTV) si parla di Coronavirus. Proprio oggi è tornato a riunirsi il Gruppo di coordinamento per le emergenze sanitarie della Repubblica di San Marino. La paura di essere contagiati ha alzato barriere di ogni sorta e messo un veto sulla cucina cinese. “E’ terribile il senso di solitudine” dicono Paolo Wong, ristoratore da trent’anni a San Marino e XuXuan Hu, gestore de “la Grande Cina” di Rimini. In studio con loro: Ivonne Zoffoli, Direttore Dipartimento Ospedaliero; Gabriele Rinaldi, Direttore dell’Authority Sanitaria; Valentina Chiaruzzi, interprete lingua cinese membro istituto Confucio

Coronavirus. Scuole chiuse in Emilia romagna e altre regioni

Coronavirus, allarme ristoranti

Xuxuan Hu

Clienti in caduta libera nei ristoranti cinesi

“Stiamo registrando un forte calo nell’affluenza al nostro ristorante – attacca XuXuyan Hu, per tutti ’Francesco’, titolare de La Grande Cina di via Destra del Porto, locale aperto 25 anni fa –. Queste defezioni da parte dei nostri clienti sono iniziate con le prime notizie arrivate sul virus, la settimana scorsa. E anche questa settimana è iniziata decisamente male, con tanti tavoli vuoti”.

assaggi

“Questo – prosegue Francesco – nonostante esperti e specialisti abbiano chiarito che al momento non c’è possibilità di trasmissione attraverso il cibo. Tra l’altro noi ci riforniamo per la nostra cucina da grossisti locali: ad esempio da Borgognoni di Rimini per le uova, dall’Arca per altri generi alimentari e così via. Inoltre siamo molto attenti all’igiene e alla preparazione delle pietanze.

Purtroppo le continue notizie diffuse dai media, che arrivano dalla Cina,
spaventano le persone, che preferiscono evidentemente altre soluzioni.
Speriamo che le cose cambino presto
perché subiamo conseguenze pesanti
dal punto di vista economico”.
tar tar

Che la psicosi da ristoranti cinesi sia infondata lo confermano gli esperti: “Il nuovo coronavirus – spiega l’infettivologo Massimo Andreoni – ha fatto il salto di specie dall’animale all’uomo in un mercato di animali vivi a Wuhan. E ora è ulteriormente mutato diventando in grado di trasmettersi da uomo a uomo. Capisco che la presenza di una nuova infezione preoccupi, ma non dobbiamo arrivare ad aver paura della nostra ombra. Né gli oggetti né il cibo del ristorante possono veicolare il microrganismo”. Insomma, ’assolti’ involtini primavera e ravioli.